COS’È L’ACUFENE?

“Sento un fischio all’orecchio, qualcuno sta parlando di me!”
“Sfatiamo il mito !!! Ahimè, nessuno sta parlando di noi…ma forse con noi!”
Gli acufeni sono rumori che si possono percepire in uno o in entrambi gli orecchi o, genericamente, all’interno della testa. Essi possono manifestarsi in diversi modi: nella maggior parte dei casi sono uditi come fischi sottili, mentre altre volte come ronzii o rumori pulsanti gravi, simili ad un battito cardiaco. Nella percezione della loro intensità è fondamentale l’approccio psicologico del soggetto; in molte circostanze l’acufene descritto di grado lieve all’esame acufenometrico può risultare intollerabile e fastidioso tale da rendere difficile lo svolgimento di normali azioni della vita quotidiana.

CAUSE

L’acufene non è una patologia ma può presentarsi come sintomo di diverse patologie. Ad oggi non è stata inquadrata una singola e diretta causa, ma è possibile determinarne diverse che possono portare alla manifestazione di questo sintomo:

  • L’eccessiva esposizione ai rumori di una certa intensità possono provocare un danno alle cellule dell’orecchio interno e causare ipoacusia con la successiva presentazione dell’acufene
  • Occlusione totale del condotto uditivo esterno causata dal tappo di cerume
  • Alcuni tipi di tumori come il Neurinoma, un tumore benigno del nervo acustico che vede tra i suoi sintomi l’acufene
  • Patologie dell’orecchio interno come la sindrome di Ménière
  • Malattie cardiovascolari
  • Farmaci ototossici
  • Fattori psicologici

TERAPIA

Non esiste ad oggi alcuna cura in grado di guarire l’acufene, questo proprio a causa della difficoltà che si ha nel definire l’eziologia di questo sintomo. Le diverse terapie hanno come obiettivo rendere sopportabile il disturbo.
Tra le varie terapie proposte, la più soddisfacente è “la terapia del suono”, TRT (Tinnitus Retraining Therapy ). Il suo obiettivo è la desensibilizzazione, cioè un vero e proprio allenamento dell’apparato uditivo e del cervello che ha lo scopo di insegnare a tollerare il tinnito. Per indurre questa «accettazione» si usa spesso la tecnica dell’arricchimento sonoro: il paziente viene sottoposto a stimolazioni acustiche di bassissima intensità attraverso generatori sonori (in particolar modo, rumore bianco) che, in sottofondo, producono suoni piuttosto gradevoli che si mischiano all’acufene. Il suono dell’acufene mascherato con il sottofondo acustico pian piano diminuisce e abbatte l’impatto percettivo. La terapia, di solito, ha una durata che varia tra i 6 e i 18 mesi, trascorsi i quali l’acufene è quasi sempre del tutto scomparso o comunque tollerato in maniera nettamente migliore.
In altri pazienti ove è presente anche l’ipoacusia la cura e la riabilitazione dell’acufene è la protesi acustica. L’ausilio uditivo riporta il soggetto a vivere tutti gli ambienti di ascolto nella loro integrità sonora. Inoltre, negli apparecchi acustici di ultima generazione è presente anche il “tinnitus balance”, cioè un generatore di suoni il quale invia un suono all’orecchio che distrae dalla percezione dell’acufene, mescolando quindi il fischio dell’acufene con il sottofondo sonoro.